E
la Dea benedice in modo particolare coloro che hanno offerto il cibo,
perché
il cibo non è semplicemente il nutrimento del corpo:
nel
cibo è racchiusa l’oblazione, l’accudimento, il donare.
Quando
preparate del cibo con consapevolezza,
in
questo cibo lasciate la vostra impronta,
ponete
dentro di esso il vostro amore, la vostra dedizione, e persino il
vostro sapere,
quella
saggezza che vi arriva dall’esperienza, quel capire, quel
comprendere.
Nel
cibo c’è persino il perdono.
Il
cibo, prima di essere messo sulla tavola, è un’idea, un’energia,
un pensiero,
e
quando viene condiviso, porta a tutti coloro che lo stanno
condividendo
questa
energia d’amore, questa intenzione, questa profondità,
e
di nuovo il cibo è un compito fondamentale del femminile,
perché
è dal femminile che deriva il nutrimento,
è
dal femminile che tutto si diffonde e persino si dissolve,
in
un ciclo continuo, in un divenire, in un trasformarsi.
E
di nuovo il cibo è un pensiero, un’intenzione, un’energia,
si
concretizza per entrare nei vostri corpi e portare quell’incremento
che
aiuta il corpo a restare in equilibrio.
Il
cibo è una magia,
la
magia che le donne operano ogni giorno della loro vita senza
interruzione,
ma
questa magia è anche la magia del cibo che viene offerta attraverso
le parole, attraverso gli atti, attraverso le intuizioni,
perché
le intuizioni aprono solo il cibo per l’anima.
Così,
come vedete, una cosa banale porta dentro di sé tutta la grandezza
del creato,
porta
dentro di sé la forza, il coraggio, la verità, l’unione, persino
il sacrificio.
E
il cibo ancora è il cibo del divino:
Io
sono il vostro cibo, voi vi cibate di me, e quando mantenete il
contatto con me,
Io
vi nutro con amore, con compassione, con attenzione.
Io
sono la Madre, Io sono la Dea,
e
pongo le mie mani sul vostro capo per benedirvi e dirvi:
Andate
in pace, nella forza del femminile completo, amorevole e potente.
Surabhi,
giovedì 26 febbraio 2015
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