“Questa
sera vi ho portato al centro del vostro essere,
con
questo Fuoco Sacro,
poiché
il primo fuoco sacro è quello che arde dentro di voi:
una
fiamma indomita, che a volte sembra svanire, rimpicciolire,
piegata
dal vento delle delusioni, dei dispiaceri, dei dubbi…
Ma
quando meno ve l’aspettate e vi sembra che la fiamma si sia spenta,
ecco
che ritorna dentro di voi: più forte, più sicura e più potente di
prima.
Questo
il senso del Fuoco Sacro che ogni donna alimenta dentro di sé,
prima
di donarlo alla sua casa, alla sua famiglia e ai suoi cari.
Di
donna in donna, nei secoli e nei secoli
questo
fuoco non si è mai spento,
è
sempre stato lì a ricordare la vostra forza femminile,
il
vostro coraggio, la vostra capacità di agire.
E
il fuoco ancora oggi vive silente in tutte le case,
protegge,
rassicura, scalda, nutre,
e
ogni donna nella sua casa è la Sacerdotessa dedicata al Fuoco Sacro,
un
fuoco amoroso di vita.
Voi,
Sorelle, siete le portatrici consapevoli di questo fuoco.
Questo
fuoco rappresenta per voi la torcia della fede profonda,
il
simbolo potente della Dea che è in ogni luogo,
e
il fuoco per voi traccia un sentiero luminoso dal quale non potete
discostarvi,
perché
non ne siete capaci, perché nel fuoco c’è amore, c’è
profondità, c’è chiarezza.
Che
la vostra strada, la strada del vostro cuore,
sia
luminosa come questa fiamma perpetua e antica.
Io
sono Estia e vi benedico,
poiché
sono una parte imprescindibile di ognuna di voi.
Andate
in pace”.
Frase
per lo spegnimento del fuoco/candela:
“Per
il momento spengo questo fuoco,
perché
so che rimane acceso dentro di me”.
Surabhi,
giovedì, 16 ottobre 2014
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